Le mascherine usate nel settore medito-ospedaliero si distinguono in due categorie principali: mascherine chirurgiche e di protezione respiratoria. Quelle chirurgiche monouso non sono dispositivi di protezione individuale mentre le mascherine di protezione delle vie respiratorie o maschere respiratorie, sono destinate sia al personale medico e infermieristico che ai pazienti contagiosi. Queste ultime rientrano nella categoria dei dispositivi di protezione individuale (DPI).
In termini di protezione offerta, a seconda del tipo di mascherina, proteggono contro due diverse forme di contagio. Il primo è quello che avviene tramite goccioline di liquidi biologici, il secondo è il contagio via aerosol, ossia che avviene tramite particelle più piccole in sospensione nell’aria. A seconda della normativa a cui rispondono e alla loro classe di protezione, le mascherine evitano il contagio da virus di diverso tipo, come CODIV-19 (impropriamente chiamato “coronavirus”), SARS e H1N1.
I criteri di scelta delle mascherine di protezione sono diversi: uso specifico, tipo di maschera, livello di protezione richiesto, ecc.
Uso previsto
A seconda della professione, dell’ambito di utilizzo e del pericolo di diffusione di malattie contagiose, i pazienti e il personale sanitario indosseranno un determinato tipo di maschera in base al livello di protezione necessario.
Tipo di maschera
Le maschere di protezione si suddividono in mascherine chirurgiche e mascherine di protezione delle vie aeree. Ricordiamo che le ultime rientrano nella categoria dei dispositivi di protezione individuale. Maschere chirurgiche e di protezione rispondono a norme diverse e hanno funzioni diverse. Le maschere chirurgiche, ad esempio, non nascono per proteggere la persona che le indossa, bensì coloro che rischiano di trovarsi nelle sue vicinanze. Servono infatti a trattenere gli schizzi di liquidi biologici che l’utilizzatore potrebbe diffondere per via orale. Le maschere di protezione, come suggerisce il nome, servono per proteggere coloro che le indossano contro l’inalazione di agenti patogeni trasmessi per via aerea.
Livello di protezione
Entrambi i tipi di maschere devono rispondere ad apposite normative e regolamenti che possono variare da un Paese all’altro. Queste normative prevedono a loro volta una distinzione in classi, ognuna delle quali corrisponde a un certo livello di protezione. Prima di procedere all’acquisto di una mascherina di protezione sarà quindi opportuno consultare la normativa in vigore nel proprio Paese.
Mascherina monouso o riutilizzabile
le mascherine chirurgiche sono dispositivi monouso mentre quelle di protezione, a seconda del modello, possono essere riutilizzabili. Tra le mascherine riutilizzabili ricordiamo le mascherine filtranti, o facciali filtranti. Come indicato dal loro nome, questi dispositivi di protezione individuale sono dotati di un filtro che, una volta saturo, dovrà essere sostituito.
Durata di protezione: la durata della protezione offerta da questi dispositivi dipende dall’utilizzo. Varia da un minimo di tre a un massimo di otto ore ed è sistematicamente indicata dal produttore. Le mascherine più economiche offrono generalmente una durata di protezione inferiore.
Comfort
Le mascherine vengono prodotte in taglie diverse per adattarsi al viso dell’utilizzatore. Sul mercato troverete anche modelli dotati di una valvola di espirazione che migliora il comfort dell’utilizzatore così come modelli che coprono anche gli occhi dell’utilizzatore, garantendo una protezione oculare. In quest’ultimo caso si parla di mascherine di protezione integrale.
Perchè scegliere una mascherina chirurgica?
Le mascherine chirurgiche sono dispositivi monouso che proteggono esclusivamente contro schizzi e goccioline di liquidi biologici e non contro gli agenti infettivi in sospensione (aerosol).
L’uso di maschere chirurgiche, di conseguenza, non garantisce generalmente la protezione contro un virus.
Le maschere chirurgiche permettono di evitare la proiezione di goccioline di saliva o di secrezioni delle vie respiratorie superiori. Indossata dal personale medico, la mascherina chirurgica protegge il paziente e l’ambiente in cui si trova (aria, superfici, materiale, campo operatorio). Indossata dal paziente contagioso, invece, impedisce che questi contagi chi si trova nelle sue vicinanze e che contamini l’ambiente in cui si trova.
Nel caso di mascherine di protezione impermeabili, proteggono chi le indossa contro eventuali schizzi di liquidi biologici che potrebbero trasmettere un’infezione. Alcuni modelli sono dotati anche di una visiera per proteggere gli occhi dell’utilizzatore.
Applicazioni delle mascherine chirurgiche:
Chirurgia
Odontoiatria
Altre procedure mediche.
In caso di isolamento
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Perchè scegliere una maschera di protezione?
Mascherina di protezione FFP1 – FFP2 – FFP3
La maschera di protezione è un dispositivo di protezione individuale (DPI). Evita che l’utilizzatore inali aerosol (polveri, fumi, ecc.), vapori e gas (disinfettanti, gas anestetici) pericolosi per la salute. Questi dispositivi proteggono anche contro gli agenti infettivi trasmissibili per via aerea, e quindi contro i coronavirus (COVID-19, SRAS, H1N1, ecc).
Le mascherine di protezione si dividono in due categorie: quelle isolanti (di cui non tratteremo in questa guida) e quelle filtranti, chiamate anche facciali filtranti.
Le maschere di protezione filtranti sono composte da un elemento facciale e da un elemento filtrante. Alcune di queste maschere non hanno un vero e proprio elemento che garantisca la filtrazione perché sono interamente realizzate in un materiale filtrante. Il fatto che la mascherina sia efficace solo contro le particelle o contro certi gas o entrambi, dipenderà proprio dal tipo di filtrazione offerta.
Alcuni facciali filtranti, inoltre, sono dotati di una valvola di espirazione che migliora il comfort dell’utilizzatore. La valvola in questione permette di evitare la formazione di condensa all’interno della maschera o che gli occhiali si appannino, ed aiuta l’utilizzatore a inspirare ed espirare più facilmente.
Va notato che i facciali filtranti proteggono l’utilizzatore anche contro l’inalazione di agenti infettivi trasmissibili tramite schizzi di materiali biologici.
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Quali sono le norme applicabili alle mascherine di protezione?
Maschere chirurgiche e di protezione devono necessariamente rispettare le normative e i regolamenti in vigore nel Paese.
Maschere chirurgiche: queste maschere vengono testate nel senso dell’espirazione, ossia dall’interno verso l’esterno.
I test valutano l’efficacia della filtrazione batterica e permettono di stabilire la conformità delle mascherine con le seguenti normative:
Normativa europea EN 14683: in base a questa normativa il livello di efficacia di una mascherina può essere di quattro tipi: tipo I, tipo II, tipo IR e tipo IIR.
Tipo I: efficacia di filtrazione batterica superiore al 95%.
Tipo II: efficacia di filtrazione batterica superiore al 98%.
Tipologia R: la normativa europea prevede anche un test di resistenza alla proiezione, in base al quale le mascherine possono essere di tipo IR e IIR. Le mascherine IIR sono quelle più resistenti.
Maschere di protezione: queste mascherine vengono testate nel senso dell’ispirazione, ossia dall’esterno verso l’esterno. I test a cui sono sottoposte valutano l’efficacia del filtro e la tenuta verso l’interno della mascherina.
Normativa europea EN 149:2001: in base a questa normativa gli apparecchi monouso di protezione delle vie respiratorie in grado di filtrare le particelle si dividono in:
FFP1: filtrazione minima dell’80% e penetrazione all’interno non superiore al 22%. Sono dispositivi utilizzati principalmente come maschere antipolvere (bricolage e altri lavori).
FFP2: filtrazione minima del 94% e penetrazione all’interno non superiore all’8%. Utilizzate principalmente nell’edilizia, nell’agricoltura e nell’industria farmaceutica. Proteggono il personale sanitario contro contro i virus influenzali, l’influenza aviaria, la SARS, la peste polmonare, la tubercolosi e, più recentemente, il COVID-19.
FFP3: filtrazione minima del 99% e penetrazione all’interno inferiore al 2%. Le maschere FFP3 sono quelle che offrono la migliore efficacia di filtrazione e proteggono anche contro particelle molto fini, come quelle di amianto.
Mascherine chirurgiche:
EN 14683: Tipo I, tipo II, tipo R
Mascherine FFP2 di protezione:
Quali sono le mascherine che proteggono contro le malattie contagiose e i virus?
Qualora rischino di entrare in contatto con persone affette da malattie contagiose, comprese quelle di origine virale, gli operatori sanitari devono indossare maschere che offrono loro un adeguato livello di protezione. Qui di seguito esaminiamo i casi specifici di tubercolosi, COVID-19, SARS e H1N1 e attacchi biologici.
Tubercolosi:
Paziente con tubercolosi in fase contagiosa: deve indossare una maschera chirurgica per evitare che le goccioline di saliva o le secrezioni delle vie aeree superiori contaminino l’ambiente e le persone che si trovano nelle vicinanze del paziente.
Operatori sanitari e visitatori: devono indossare almeno una maschera di protezione FFP1. In caso di tubercolosi multiresistente o di situazione ad alto rischio (intubazione, procedure di tosse, ecc.), una maschera di protezione FFP2.
CODIV-19 (impropriamente chiamato “coronavirus”), SARS, H1N1:
Paziente infetto: al minimo sospetto di contagio, il paziente dovrà iniziare ad indossare una maschera chirurgica.
Personale medico-sanitario: deve indossare come minimo una maschera di protezione di classe FFP2. Qualora esista il rischio di un contatto con pazienti infetti o potenzialmente infetti, una mascherina FFP3 al fine di ottenere la massima filtrazione di particelle e aerosol.
Attacchi biologici di tipo antrace:
È consigliato portare una maschera protettiva FFP3.
Mascherina monouso o riutilizzabile: quale utilizzare?
Le mascherine chirurgiche sono dispositivi monouso. Affinché vengano smaltite correttamente, dopo l’utilizzo devono essere gettate negli appositi contenitori. Le mascherine protettive invece, possono essere monouso o riutilizzabili. Le maschere riutilizzabili sono dotate di un filtro che, una volta saturo, dovrà essere sostituito. Il periodo di efficacia della filtrazione delle maschere chirurgiche e protettive è indicato dal produttore e varia a seconda delle circostanze d’uso.
In generale, le maschere sono efficaci per un periodo che va da tre a otto ore di utilizzo. Questo tempo varia a seconda della concentrazione della sostanza contaminante e di una serie di fattori esterni: umidità, temperatura ambiente, volume dell’aria ispirata, ecc.
L’utente che ha indossato una maschera protettiva con filtro antigas ma che, ciò nonostante, inizi a percepire l’odore del gas deve immediatamente abbandonare la zona e sostituire il filtro della maschera. Lo stesso vale per i filtri anti-polvere: se l’utilizzatore inizia a notare un aumento dello sforzo inspiratorio deve abbandonare la zona e sostituire il filtro. Queste maschere sono utilizzate principalmente da persone che lavorano a contatto con sostanze chimiche nonché dai vigili del fuoco.
Come si utilizzano le mascherine chirurgiche?
Ci sono alcune precauzioni da prendere quando si indossa una maschera chirurgica o protettiva. Ecco le più importanti:
Togliere la maschera dalla confezione, poggiarla sul viso e tenderla, a seconda del modello, tirando esclusivamente sugli elastici o sui lacci.
Verificare che l’orientamento della mascherina sia corretta: la mascherina chirurgica ha generalmente una barretta interna che va poggiata e modellata intorno al ponte del naso. Le marcature apposte dal produttore, invece, si trovano generalmente sulla sua superficie esterna. Qualora non vi siano marcature, poggiare sul viso la parte più imbottita della mascherina.
Aprire bene la maschera, poggiarla sul viso in maniera che copra naso, bocca e mento. Infine, fissarla facendo passare gli elastici o i lacci dietro la parte superiore della testa e la nuca.
Nel caso delle maschere di protezione, per verificare se la maschera è stata messa correttamente basta coprire il filtro con le mani e inspirare lentamente. Se la maschera aderisce al viso, significa che è ben posizionata. Al contrario, se non aderisce significa che non si è creato un vuoto d’aria e quindi l’aria continua a filtrare all’interno. In questo caso vuol dire che è stata posizionata male. Una volta indossata, la maschera non dovrà essere spostata o riposizionata se non al momento della rimozione.
Per quanto riguarda lo smaltimento, le mascherine monouso dovranno essere depositate subito dopo la rimozione negli appositi contenitori.
Cambiare mascherina regolarmente: almeno ogni 3 ore per le maschere chirurgiche, o prima se ha ricevuto degli spruzzi di liquidi bioligoci; ogni 3-8 ore per le maschere di protezione.
Lavarsi le mani prima e dopo aver indossato la maschera.