Parola di origine greca: sfigmo deriva da sphygmòs, pulsazione, polso; manometro è a sua volta composto da manòs, raro e métron, misura.
Lo sfigmomanometro, nato alla fine del 1800, è un’apparecchiatura medicale con una grandissima importanza clinica perché permette di misurare in maniera semplice e non invasiva uno dei parametri vitali fondamentali: la pressione arteriosa.
Lo sfigmomanometro rileva infatti la pressione arteriosa sistolica, più comunemente chiamata massima, e la pressione diastolica, più comunemente chiamata minima. La misura rilevata viene espressa in millimetri di mercurio (mmHg).
Esistono diverse tipologie di sfigmomanometri: manuali o elettronici e qualsiasi modello permette misurazioni precise anche a personale non sanitario. Sicuramente i modelli digitali sono più semplici ed immediati sia nell’utilizzo che nella lettura dei valori pressori soprattutto per utilizzo casalingo.
Tra gli sfigmomanometri, o misuratori di pressione, manuali abbiamo quelli a colonna e quelli ad aneroide.
Lo sfigmomanometro nasce infatti a colonna di mercurio, da qui il nome “a colonna”, ed ovviamente a misurazione manuale. Ad oggi però in commercio non troviamo più apparecchi contenenti mercurio perché questo è dannoso per l’ambiente.
Esistono sempre misuratori di pressione arteriosa manuali a colonna, per chi vuole restare legato alla tradizione e ad una misurazione manuale precisa, ma il mercurio è stato completamente sostituito da strumentazioni tecnologicamente avanzate con display LCD le quali ne simulano a tutti gli effetti il comportamento.
Lo sfigmomanometro aneroide invece è costituito da un piccolo manometro metallico che rileva le variazioni di pressione e le mostra sul proprio display grazie alla lancetta.
Ma come si misura la pressione con strumenti manuali? Innanzitutto bisogna essere dotati, oltre che dello sfigmomanometro, anche di un fonendoscopio.
Lo sfigmomanometro manuale è composto oltre che dallo strumento vero e proprio anche da un bracciale collegato ad una pompetta, a loro volta collegati alla colonna o al manometro a seconda dello sfigmomanometro utilizzato. Per una corretta misurazione, il bracciale viene avvolto al braccio, non troppo stretto ma nemmeno troppo lento, all’incirca all’altezza del cuore, un paio di centimetri sopra la piega del gomito. Quando si azionerà manualmente la pompa il bracciale inizierà a gonfiarsi ed il mercurio sulla colonna, o la lancetta nell’aneroide, inizierà a salire finché non si sarà completato di gonfiare il bracciale (oltre la pressione massima stimata) di modo da bloccare la pressione del sangue nel braccio.
A questo punto, molto lentamente, si può iniziare ad aprire la valvola di modo da consentire al bracciale di sgonfiarsi e permettere nuovamente la circolazione del sangue. Il primo battito che si andrà ad ascoltare con il fonendoscopio (posto sulla piega del gomito) indica la pressione sistolica. A questo battito andrà associato il valore indicato dallo strumento in quel preciso momento.
Si asculterà il battito fino a quando il bracciale non sarà ormai sgonfio e si andrà ad associare all’ultimo battito sentito con il fonendoscopio il valore di pressione diastolica letto sullo strumento.
Per quanto riguarda invece la misurazione della pressione con strumenti digitali, questi utilizzano il metodo oscillometrico. Sicuramente con lo sfigmomanometro digitale la misura è più semplice di quella manuale e permette un utilizzo sicuro, anche a casa ed anche da parte di anziani, in maniera completamente autonoma. Automaticamente infatti il bracciale viene gonfiato e sgonfiato direttamente dall’elettromedicale che, a misurazione terminata, indicherà i valori pressori sul display.
Gli sfigmomanometri digitali possono essere anche da polso, estremamente piccoli e maneggevoli, possono essere trasportati con molta facilità ed essere sempre in borsa.
Gli ultimi modelli di sfigmomanometri digitali sono innanzitutto molto efficienti e sicuri, per questo motivo sempre più spesso vengo utilizzati anche in ambito ospedaliero ed in emergenza. Oltre ad essere molto comodi ed utili in quanto si arricchiscono di molte funzioni come per esempio la memoria delle misurazioni precedenti, la possibilità di essere collegati con pc di modo da registrare i dati o analizzarli con software e stampanti dedicati, la possibilità di rilevare la fibrillazione atriale ed essere per questo un grandissimo aiuto nella prevenzione dell’ictus offrendo importanti indicazioni al medico, soprattutto in assenza di sintomi, per effettuare indagini più approfondite come l’elettrocardiogramma e diagnosticare la fibrillazione atriale. Per questo motivo sono indicati per lo screening ed il follow-up del paziente con fibrillazione atriale.
In commercio esistono diversi modelli di sfigmomanometri, su CFS puoi trovare le migliori marche al miglior prezzo: Erka, Omron, AND, Gima, Logicom, Intermed, Microlife, Boso, FB, Heine.